Non si è celebrato, in tempi di coronavirus, il 173° compleanno della Confraternita di Misericordia di Borgo san Lorenzo.
La nostra Associazione, infatti, nasceva il 19 marzo del lontano 1843. Ma i festeggiamenti previsti, l’inaugurazione di due nuovi mezzi tra cui un’ambulanza, la festa a base di frittelle e la Messa solenne nella Cappella non si sono tenute. Non è il momento di festeggiare. Tutto questo lo faremo a tempo debito.
Oggi c’è la necessità di svolgere certi servizi difficili, pericolosi, a rischio come il 118 o come la consegna a domicilio di spesa e medicinali; e pensare che ancora sono tanti i volontari che rispondono “presente”!
Ma qualcosa si è fatto lo stesso.
E’ stato il nostro Correttore don Luciano ad avere l’idea. Mi ha detto che avrebbe celebrato la Santa Messa giornaliera, che come Sacerdoti sono invitati a fare seppur da soli, presso la Cappella della Misericordia così da poter ricordare, nel modo più bello e importante, la Festa della Misericordia. Detto fatto: oggi alle 18 presenti don Antonio e don Luciano celebranti e il Provveditore in rappresentanza di tutti i confratelli. Celebrazione a porte chiuse.
Ma don Luciano ha regalato ai 3 presenti una bellissima omelia, traendo spunto dal Vangelo che parla di San Giuseppe, sposo di Maria. Al termine della Santa Messa ho chiesto a don Luciano il permesso di pubblicarla, ed eccola qui sotto.
Il Provveditore.
SAN GIUSEPPE 2020 Cappella della Misericordia di Borgo San Lorenzo
Riflettendo sulla figura splendida di San Giuseppe, il mio pensiero è andato subito alla Messa di inizio pontificato di papa Francesco sette anni fa: perché? Perché mi aveva suggestionato la sottolineatura marcata che il Papa aveva dato alla caratteristica della custodia. Di San Giuseppe, ci veniva suggerito, dobbiamo imitare in particolare la virtù del custodire!
L’incarico che ogni uomo riceve nell’atto di vivere è la custodia, la cura dell’altro: si tratta di una vera e propria vocazione universale! Se l’uomo non custodisce la creazione – persone, animali, piante – inevitabilmente tutto si deturpa e si degrada. Dio ha fatto tutto bene, per la gioia del creato, ma se l’uomo deroga al proprio compito di cura tutto si ritorce contro.
Dio ha messo in grembo a Maria, Gesù, ma se Giuseppe non avesse custodito Maria e Gesù, Erode li avrebbe uccisi. Proviamo a pensare se non è vero. Io mi sono accorto che tutto ciò di cui ho cura funziona davvero… ciò che, invece, lascio incustodito si rovina inesorabilmente.
Ricordiamo oggi i 173 anni dalla fondazione della Confraternita di Misericordia di Borgo San Lorenzo: 173 anni di ininterrotta custodia del prossimo ferito, ammalato, bisognoso. Ancora oggi come negli anni della sua storia, nelle circostanze ordinarie come nei momenti di grave emergenza (il colera nel Luglio del 1855 – l’epidemia della spagnola nel 1911 – il terremoto del 1919 – le due Guerre Mondiali e il bombardamento del 30 Dicembre 1943, per citare gli esempi più evidenti), la Misericordia di Borgo, che ha il volto e il cuore dei tanti operatori e volontari, continua il suo servizio di cura e di tutela dei fratelli e delle sorelle in necessità.
Un servizio che vuole e deve essere umile e discreto. La santità di Giuseppe di Nazareth mi ha sempre affascinato proprio per la sua ferialità e il suo nascondimento. San Giuseppe è un uomo giusto che si preoccupa solo di fare il proprio dovere senza clamore e senza chiacchiere inutili. Un uomo umile, desideroso solo di fare la volontà di Dio. Alla fine si fanno grandi cose solo facendo con serietà il proprio dovere. Ci arrovelliamo talmente tanto per marcare la nostra vita con chissà quale impresa e, poi, vediamo che un uomo marginale e silenzioso è l’uomo più vicino a Dio per eccellenza. C’è da imparare!
Grazie a quanti continuano a seminare attorno a sé bontà e prossimità perché sono segni di vita che contrastano quelli sempre in agguato di distruzione e di morte.
Che Iddio ve ne renda merito.