CARLO BERTI
Ho conosciuto Carlo quando ero ragazzino e lui, nel pieno delle sue forze, il muratore di riferimento per tutte le necessità della Parrocchia, allora guidata da don Rodolfo Cinelli. Le nostre esistenze, seppur diverse per età, si sono incrociate spesso, per cose sempre importanti. Ero bravo nel cantare col coro di Pieve: così Carlo e Maria portarono, me e il coro, a cantare al loro Matrimonio. Ed è ancora a me che chiese, nel momento di partire con l’auto da Borgo san Lorenzo per Firenze a far partorire Maria, sua moglie, di guidare verso l’Ospedale perché lui si sentiva troppo emozionato per farlo. E l’ho ritrovato accanto a me quando, sette anni fa, i confratelli mi hanno eletto Provveditore.
Inutile dire che la nostra amicizia si è consolidata soprattutto negli anni, straordinari, di Cavallico. Carlo, assieme a Luigi Tagliaferri, era il Capo Mastro per i lavori e a lui si affidava sempre il Pievano quando, acquistato il rudere, lo volle trasformare nella casa per i soggiorni estivi dei giovani della Parrocchia.
La mia generazione è passata tutta da li. Ed è grazie soprattutto ai sabati e alle domeniche spese gratuitamente al lavoro da Carlo e da altri che abbiamo potuto godere di quella casa per la nostra formazione.
E’ a Cavallico che la Valanga Verde, come piaceva chiamarla a don Rodolfo, si è formata e si è fortificata nella Fede.
Carlo aveva un cuore enorme per generosità, altruismo, era desideroso di fare il bene. Questo suo agire lo ha messo a disposizione della Misericordia di Borgo San Lorenzo di cui ha sempre fatto parte. Ha fatto, negli anni, tanti e tanti servizi, sempre pronto, tenace, mai a far pesare le cose che faceva.
Aveva acquisito la carica di Conservatore.
Ciao Carlo, riposa in pace, e grazie, per tutto quello che hai fatto per noi.
Il Provveditore.