1847 – Fondazione
Nella foto: I primi incarichi assegnati dalla Confraternita. Centosettanta’anni di vita non si raccontano in poco spazio: ci limitiamo qui a riassumerli, facendo cenno ai fatti più memorabili. A cominciare dalla nascita: “Correndo poi l’anno 1846… istituivasi in Borgo sotto il titolo di San Sebastiano, la Confraternita della Misericordia, i cui capitoli vennero approvati dalla Segreteria del Regio Diritto il 19 Giugno, dalla Curia Arcivescovile Fiorentina il 26 Agosto di detto anno, inaugurandosi poi solennemente nel 19 Marzo 1847″.
I suoi fondatori si erano ispirati certo alla Misericordia ‘madre’, nata nel 1244 a Firenze, ma avevano anche ripreso una vecchia tradizione caritativa borghigiana, che a partire dal 1481 aveva visto l’antica Compagnia de’ Neri espletare per molti anni le opere di misericordia verso i bisognosi in genere. La sede iniziale della nuova compagnia consisteva in tre stanze prese in affitto: così si legge nel Verbale di Adunanza del Magistrato del 12 Febbraio 1848: “… Essendo conosciuto necessario di stabilire … la locazione delle stanze che servono per la custodia dei malati … fu deliberato … di fare la locazione delle stanze suddette per tre anni con la pigione di lire 80 l’anno”. Non disponendo di un proprio oratorio chiesero e ottennero ospitalità dalla Compagnia di Sant’Omobono.
1849 – La Compagnia di Sant’Omobono
Nella foto: l’Oratorio di Sant’Omobono.
Nel 1849, anche in segno di gratitudine, il Consiglio accolse una domanda della Compagnia di Sant’Omobono per far restaurare il proprio Oratorio: “Sentita l’istanza presentata dalla Compagnia di Sant’Omobono con la quale si domandava un sussidio per supplire alle spese necessarie per riparare l’Oratorio suddetto e considerando che il detto Oratorio serva anco per l’uso della nostra Confraternita, e che perciò è giusto di supplire a questa spesa, girato il Partito fu deciso dì sborsare al detto Oratorio per detto titolo la somma di scudi 50”. Così i confratelli con le caratteristiche cappe nere e la buffa sul volto, cominciarono la loro opera al servizio del paese. “Dio ve ne renda merito!” era la moneta che pagava le loro fatiche. Nel 1851 la confraternita ereditò da un sacerdote, un edificio in Sant’Andrea (oggi Corso Matteotti): l’acquisizione di una sede propria permise ai confratelli di essere più organizzati nello svolgimento dei servizi e di rispondere meglio alle richieste di aiuto.
1855 – Il Colera
Nel Luglio 1855, il colera mieté vittime a centinaia anche nel Mugello: “Né la nascente Confraternita della Misericordia di Borgo San Lorenzo … recò poco vantaggio e poco sollievo a’ poveri colpiti dal morbo”. Si riunì il Consiglio per una importante delibera: “Essendo venuto il tempo in cui la confraternita può dimostrare col fatto quale è stato e quale deve essere il fine della sua istituzione, di prestarsi cioè al soccorso della popolazione nella circostanza attuale in cui domina o tende a dominare il morbo asiatico … devono essere costantemente reperibili 16 individui, anche estranei alla compagnia i quali, al semplice invito del Servo, devono portarsi immediatamente alle stanze e, col cataletto andare a prender il malato per trasportarlo al Lazzaretto situato alle Conce presso il Ponte della Sieve”. Sempre in quegli anni, i fratelli iniziarono a compiere opera di assistenza ai reclusi del carcere locale. Ed ancora nella sede di Via Sant’Andrea la Misericordia organizzò una specie di Ospedale, ove non solo si curavano le malattie, ma anche si cercava di alleviare la miseria e la fame che torturavano molti borghigiani.
1871 – L’Ospedale nel Mugello
Quando la campana, detta proprio Misericordia, suonava dal campanile della Pieve, alla sede era un accorrere di fratelli per soccorrere, per consolare, per pregare, e, dal 1875, anche per trasportare i defunti al Cimitero che la Misericordia aveva aperto nella zona di Ripa. Quando nel 1871 venne aperto l’Ospedale del Mugello a Luco, i misericordiosi, rendendosi conto che il volantino (una lettiga a mano su ruote, tipo barroccino!), non era più adatto a trasportare i malati, decisero di dotarsi di un carro di volata, cioè una lettiga trainata da un cavallo, tale da consentire un trasporto più veloce e viaggi più lunghi, anche a Firenze. Via via con il passar degli anni cambiavano le esigenze e la Misericordia si adeguava.
1900 – La Squadra Ciclistica di Pronto Intervento
Eravamo così agli inizi del nostro secolo, il 1900. Si arrivò perfino ad organizzare una squadra ciclistica di pronto intervento! La Misericordia continuava a crescere: i vecchi locali in Sant’Andrea non bastavano più ed allora, a prezzo di grossi sacrifici, si dette il via alla costruzione della nuova sede, dotata non solo di rimesse per i mezzi di soccorso e di locali per la cura dei mali fisici, ma anche e soprattutto di un locale, l’oratorio, ove riunirsi in preghiera prima e dopo i servizi di carità, perché questo era lo spirito che giustificava l’opera dei confratelli, e cioè fare il bene del prossimo nel nome di Cristo.
1911 – Il Dolore di Borgo
Quanti capitoli di dolore nella storia di Borgo e quindi della sua Misericordia! 1911: nuova epidemia di colera … poi la ‘spagnola’, altra grave pestilenza che portò alla tomba tanti concittadini.
1915 – La Prima Guerra Mondiale
E siamo alla Prima Guerra Mondiale, 1915-1918: oltre a … portare via tanti fratelli, la guerra chiese alla Misericordia di Borgo anche un aiuto pratico; squadre di misericordiosi si recavano a turno alla stazione ferroviaria, ove passavano i treni-ospedale e le tradotte provenienti dal fronte con i feriti di guerra e davano la loro opera di soccorso e di conforto.
1919 – Il terremoto
Poi il 1919: il terremoto ‘batte’ con violenza nel Mugello, provocando lutti e rovine, ed ancora la Misericordia è lì, pronta a porgere il suo aiuto.
1920 – Il disastro ferroviario di Ronta
Nel 1920 un disastro ferroviario a Ronta: ancora la Misericordia a soccorrere i feriti e recuperare i morti.
1924 – La prima Autolettiga
Nel 1924 una grande … rivoluzione: si inaugura la prima autolettiga, che gradatamente sostituirà il carro a cavalli. Si trattava di una FIAT 507 a due letti, che di lì a qualche anno fu affiancata da una seconda vettura più moderna, una FIAT 1500 a un letto. In quegli anni l’attività del sodalizio era divenuta sempre più intensa tanto che questo era diventato una vera istituzione nell’ambito del paese. L’impegno della Misericordia contribuiva notevolmente a garantire soccorso e assistenza ai bisognosi: “Le sue opere di carità consistono nel trasporto degli ammalati o feriti agli ospedali, nelle visite agli infermi, nelle mutature di letto, nell’assistenza ai degenti nelle stanze di pronto soccorso, nel trasporto dei defunti al Camposanto della Misericordia e nei sussidi ai miserabili in occasione della festa di San Sebastiano”.
1930 – Il Poliambulatorio
Grande impulso, nel periodo fra il ’30 e il ’40, ebbe il poliambulatorio, ove addirittura si eseguivano interventi chirurgici sia pure semplici come la tonsillectomia e le adenoidi.
1941 – La Seconda Guerra Mondiale
1941: l’Italia è coinvolta da un anno nella terribile Seconda Guerra Mondiale. Ancora i confratelli debbono lasciare la Misericordia e partire soldati. Ma lo spirito di carità cristiana, proprio allora fa nascere un’altra bellissima iniziativa: sorge il gruppo dei donatori di sangue. 1943, anno dei primo, tremendo bombardamento aereo su Borgo: un centinaio di morti, feriti innumerevoli, dolore, disperazione … La Misericordia è sempre lì, in prima linea, con i suoi ‘fratelli’, con le sue vesti nere, con le sue ambulanze e con i poliambulatori e perfino con i carri-lettiga del 1800 ripescati nel museo, per soccorrere al meglio in tutto quel disastro. E i morti da ricomporre, da allineare in ogni locale della sede e poi da trasportare ai cimiteri.
1945 – Il fronte passa nel Mugello
1945: il fronte è appena passato nel nostro Mugello. La vita di Borgo ricomincia lentamente, pur fra le rovine, i lutti, la miseria. Una delle prime cose che riprendono a funzionare è proprio la Misericordia.” La sede è danneggiata dalle esplosioni, le ambulanze sono … scomparse assieme ai tedeschi in ritirata; molti ‘fratelli’ non sono tornati dai vari fronti … Eppure lo spirito di carità cristiana è rimasto lo stesso di sempre, anzi sembra che la tragedia lo abbia ravvivato. Così riprendono anche i servizi di trasporto dei malati, con un’ambulanza… residuo di guerra, insomma un Gippone!
1947 – Primo Secolo di Vita
Eccoci al 1947: la Misericordia di Borgo compie un secolo di vita e si sta riprendendo e potenziando a vista d’occhio. Anche le ‘sorelle’ iniziano a fare servizio attivo: quanto preziose quelle nottate ai malati! Fra il ’50 e il ’60 è una crescita continua nell’organizzazione e nei servizi: il gabinetto radiologico, il poliambulatorio che riprende, il gruppo donatori di sangue che si riorganizza e si ingrandisce, l’ambulanza che viene via via sostituita sempre con mezzi più adeguati, l’arrivo del telefono alla sede. Tappe di uno sviluppo continuo. Le autoambulanze, che dal 1964 tornano ad essere due, cominciano ad arrivare con gli equipaggi vestiti in cappa bianca, ma lo spirito del servizio resta lo stesso di sempre: “Beati miscricordes…” aveva detto Cristo nel Discorso della Montagna… Si organizzava in quegli anni anche una prima forma di protezione civile, in grado di intervenire anche in altre zone (alluvione del Polesine e di Firenze, terrermoto in Sicilia, poi nel Friuli, … ). Siamo ormai nel tempo più vicino a noi e la Misericordia continua il suo cammino di carità a favore della popolazione:
1970 – Assistenza Domiciliare
Ed ecco allora, fra il ’70 e l’80, l’assistenza domiciliare, il servizio di radio ricetrasmittenti, i turni fissi in sede anche la notte; ecco il servizio di onoranze funebri; ecco le ambulanze più moderne ed attrezzate (la ‘culla termica’, il ‘cardiotel’, la barella ‘a cucchiaio’ …). Ecco il servizio in sede per le iniezioni, ed ecco, fiore all’occhiello, la Guardia Medica Pediatrica.
1979 – La Sezione di Bivigliano
La vecchia pianta centenaria dà ancora i suoi virgulti: nel ’79 nasce la sezione di Bivigliano (che in seguito diventerà autonoma)
1983 – Il Centralino radio-telefonico
nel 1983 nasce il centralino radio-telefonico e si istituisce il coordinamento fra le Misericordie del Mugello. E poi, pian piano, ecco le più recenti tappe: arriva il turno di Guardia Medica, poi quello dell’emergenza col medico sull’ambulanza. Nasce la sezione Luco-Grezzano; nasce il servizio di ‘tele-soccorso’ per gli anziani; poi una modernissima apparecchiatura per la radiologia e per l’ecografia. E la Misericordia di Borgo è presente sempre più spesso nelle varie zone d’Italia dove il dolore chiama: Irpinia … San Benedetto Val di Sambro … Piemonte … Non sono più le vesti nere, ora sono le casacche a colori vivaci, le divise quasi da sala operatoria, le attrezzature moderne. Ma resta ancora qualcosa, ed è da augurarsi, dell’antico spirito. Ecco, questa è ovviamente un’elencazione dei fatti, di date, di iniziative. Ma sono questi fatti, queste date che ci danno la misura della vitalità di un’associazione di volontariato qual è la Misericordia di Borgo San Lorenzo; un’associazione che non mostra certo il peso di 150 anni d’età, ma che, oseremmo dire, è ancor più viva di quando fu fondata. Anche perché la sua storia è ormai radicata e compenetrata nella storia di Borgo ed è anche per questo che, dopo un secolo e mezzo, la Misericordia borghigiana si accinge a proseguire il suo cammino di carità cristiana verso altri traguardi, altri anniversari, sempre al servizio della popolazione, con lo stesso spirito del 1847.